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Legge di bilancio 2023: cosa è cambiato dal 01/01/2023 per le imprese

Misure per gli investimenti delle imprese
Proroga crediti di imposta Sud. Il c. 265 proroga fino al 31.12.2023 il credito di imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive nelle zone assistite ubicate nelle Regioni del Mezzogiorno (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise), istituito dall’art. 1, cc. 98-108 della legge di Stabilità 2016. Al successivo c. 267 è invece prevista l’estensione fino al 31.12.2023 del credito d’imposta per investimenti nelle ZES (Zone economiche speciali), di cui all’art. 5, c. 2 1° periodo, D.L. 91/2017.
Il c. 268, intervenendo sull’art. 1, c. 185 L. 178/2020, conferma anche per l’esercizio 2023 la validità del credito d’imposta “potenziato” per investimenti in ricerca e sviluppo in favore delle imprese operanti nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, pari al:
25% per le grandi imprese, che occupano almeno 250 persone, il cui fatturato annuo è almeno pari a 50 milioni di euro oppure il cui totale di bilancio è almeno pari a 43 milioni di euro;
35% per le medie imprese che occupano almeno 50 persone e realizzano un fatturato annuo di almeno 10 milioni di euro;
45% per le piccole imprese che occupano meno di 50 persone e realizzano un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di euro.
Nuova Sabatini. Viene previsto il rifinanziamento della Nuova Sabatini con 30 milioni di euro per il 2023 e 40 milioni per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026. Con il c. 415 si stabilisce che, per le iniziative con contratto di finanziamento stipulato dal 1.01.2022 al 30.06.2023, il termine di 12 mesi per l’ultimazione degli investimenti è prorogato per ulteriori 6 mesi.

Bonus investimenti beni materiali 4.0. Il c. 423 differisce dal 30.06.2023 al 30.09.2023 il termine ultimo per l’effettuazione degli investimenti in beni materiali 4.0 (indicati nell’Allegato A alla L. 232/2016) prenotati entro il 31.12.2022 per beneficiare delle più favorevoli aliquote agevolative previste per il 2022, pari al:
40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro;
10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.
Fondi a favore del settore agricolo. La legge di Bilancio 2023 prevede diverse misure agevolative specifiche a favore del settore agricolo. In particolare:
al fine di favorire la capitalizzazione delle imprese agricole, di cui all’art. 17, c. 2 D.Lgs. 102/2004, assegna all’ISMEA 80 milioni di euro per l’anno 2023 (c. 394);
al fine di sostenere lo sviluppo e modernizzazione dei processi produttivi e le connesse attività funzionali ad accrescere l’eccellenza qualitativa del Made in Italy, viene istituito un Fondo per il potenziamento delle politiche industriali di sostegno alle filiere produttive del Made in Italy, con una dotazione di 5 milioni di euro per l’anno 2023 e di 95 milioni per il 2024;
in favore dello sviluppo in agricoltura dell’imprenditorialità a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile e del ricambio generazionale, vengono stanziati 20 milioni di euro per l’anno 2023 (c. 301);
per rafforzare il sistema agricolo e agroalimentare nazionale, anche attraverso interventi finalizzati alla tutela e alla valorizzazione del cibo italiano di qualità, alla riduzione dei costi di produzione per le imprese agricole, al sostegno delle filiere agricole, alla gestione delle crisi di mercato garantendo la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti alimentari, viene istituiti un fondo con una dotazione di 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024, 2025 e 2026;
è istituito un Fondo per l’innovazione in agricoltura, con una dotazione di 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025.
Istituito anche il “Fondo per il potenziamento delle politiche industriali di sostegno alle filiere produttive del made in Italy”, con 5 milioni di euro per il 2023 e di 95 milioni per il 2024.

Assegnate nuove risorse per i contratti di sviluppo. Lo stanziamento previsto è pari a:
160 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027 e 240 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2028 al 2037 per programmi di sviluppo industriale, compresi i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, e per i programmi di sviluppo per la tutela ambientale;
40 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027 e 60 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2028 al 2037 per programmi di sviluppo di attività turistiche.
Incentivi economia circolare. Al via anche il rifinanziamento degli incentivi per l’economia circolare per il biennio 2023-2024, il credito d’imposta del 36% col limite di 20.000 euro per ciascun beneficiario, sull’acquisto di materiali riciclati. Era stato precedentemente introdotto dalla legge di Bilancio 2019.
Finanziati anche il Fondo per le imprese creative (diretto a promuovere la nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese operanti nel settore creativo, attraverso la concessione di contributi, l’agevolazione nell’accesso al credito e la promozione di strumenti innovativi di finanziamento), e il Fondo per la crescita sostenibile.

Misure per garanzia e patrimonializzazione delle imprese
Fondo di Garanzia PMI. Il c. 392 conferma fino al 31.12.2023:
la disciplina transitoria del Fondo prevista dall’art. 1, c. 55 1° e 2° periodo, della legge di Bilancio 2022 (L. 234/2021), che si caratterizza: per importo massimo garantito per singola impresa beneficiaria pari a 5 milioni di euro; l’ammissione delle imprese beneficiarie rientranti nella fascia 5 del modello di valutazione del Fondo e una copertura più alta per i prestiti destinati a investimenti e a supporto della liquidità per le imprese a maggior rischio;
le misure sul Temporary Crisis Framework istituite dall’art. 16 del Decreto Aiuti (D.L. 50/2022). La garanzia sarà rilasciata su operazioni finanziarie della durata massima di 8 anni e di importo non superiore al 15% dell’importo medio dei ricavi delle vendite e delle prestazioni degli ultimi 3 esercizi conclusi o, alternativamente, al 50% dei costi sostenuti per l’energia nei 12 mesi precedenti alla sottoscrizione della richiesta di agevolazione. Per accedere al Temporary Crisis Framework, le imprese dovranno dichiarare di avere esigenze di liquidità connesse direttamente o indirettamente all’attuale guerra in Ucraina, per esempio, quelle determinate dal rincaro dei prezzi di materie prime e fattori di produzione o dall’incremento delle spese energetiche.
Le Garanzie Green New Deal sono incrementate di 565 milioni di euro. Viene inoltre previsto che le imprese operanti nel settore del commercio di prodotti di consumo al dettaglio, possono dedurre da 3% al 6% l’ammortamento del costo dei fabbricati strumentali per l’esercizio dell’impresa.
Bonus quotazione PMI. Viene esteso ai costi sostenuti fino al 31.12.2023 il credito d’imposta per le spese di consulenza relative alla quotazione delle piccole e medie imprese (PMI), istituito dalla L. 205/2017 (legge di Bilancio 2018). Dal 1.01.2023, l’importo massimo del bonus fruibile aumenta da 200.000 a 500.000 euro.