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Fisco. Dal 3 maggio in partenza 35 milioni di cartelle. Proroga in arrivo?

Il Governo sta valutando in queste ore la possibilità di varare un nuovo decreto proroghe per far slittare di nuovo l’invio delle cartelle esattoriali. Finora però non ci sono disposizioni di stop. Dal 3 maggio inoltre i contribuenti che hanno già ricevuto una cartella di pagamento dovranno tornare alla cassa e saldare il proprio debito in unica soluzione entro il 31 maggio 2021. Se non ci riusciranno allora il Fisco tornerà a svolgere i cosiddetti pignoramenti presso terzi. In altri versi pignoramento del quinto dello stipendio, della pensione o di altre forme di indennità o compensi. Situazione difficile quindi, e constatata la situazione di difficoltà, in molti confidano in un ulteriore rinvio.

Tra l’altro anche la stessa coincidenza del Primo maggio non aiuta, dal momento che la Festa dei Lavoratori diverrebbe la “festa dei debitori”. Simboli a parte la situazione desta preoccupazioni e sono molte le pressioni sul governo per il rinvio. Un ulteriore differimento delle notifiche delle cartelle, trascinerebbe con sé anche una deroga dell’obbligo di accantonamento per i pignoramenti presso terzi di stipendi, indennità da lavoro, comprese quelle da licenziamento, pensioni e assegni di quiescenza.

Tuttavia non sono previsti colpi di spugna e quindi prima o poi le cartelle arriveranno a destinazione. Un problema comunque c’è. A sottolinearlo sono i conti dello Stato. Secondo la relazione tecnica del decreto Sostegni già il rinvio delle cartelle dal 28 febbraio al 30 aprile, ossia in appena due mesi, la perdita per l’Agenzia delle entrate ha superato i 500 milioni. Cifra che salirà ad 800 milioni se verrà accordata una proroga al 30 luglio. Per la fine del 2021 e per il 2022 tuttavia sarà un susseguirsi di pagamenti, per quanti hanno conti in sospeso con il fisco. Nella ipotesi di un probabile rinvio potrebbero avere spazio altre proroghe. Come ad esempio la validità del foglio rosa per la patente; oppure slittare di tre mesi, dal 30 aprile al 30 settembre, o anche la validità dei documenti di identità in scadenza. Infine come si ricorderà nel decreto Sostegni era stato deciso lo stralcio delle cartelle fino a 5 mila euro, erano quelle messe in riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010. Anche in questo caso però si attende un decreto del ministero dell’Economia e delle finanze con modalità e date dell’annullamento dei debiti.